La torta coccobello nasce per la (purtroppo) repressa voglia d’estate, causata da questi mesi di clima catastroficamente anomalo… È semplicissima, veloce e gli ingredienti sono reperibilissimi (o comunqe facilmente sostituibili), ma più di ogni altra cosa… è buonissima!!! 🙂 Ha una consistenza morbida e appicciccosa, tipo Bounty, che dà quel senso di benessere e pace con il mondo che solo una coccola può dare… ohm!
Ingredienti:
- 100 g farina semintegrale
- 100 g cocco rapé
- 100 g zucchero di canna integrale
- 25 g olio di semi
- 1 pizzico di sale
- 1 bustina di cremor tartaro
- 450 ml acqua
- 70 g nocciole tostate
- 100 ml crema di cocco ISOLABIO
- glassa al cioccolato
Procedimento:
per prima cosa, mettere in ammollo le nocciole nell’acqua. Dopo mezzoretta, frullare a massima velocità per ottenere un latte alla nocciola. A questo punto potete decidere se filtrare il liquido e utilizzare lo “scarto” per creare biscotti o altre ricette oppure, come nel mio caso, utilizzare il tutto per questa ricetta. Mescolare gli ingredienti secchi ed aggiungere gradualmente l’olio, il latte di nocciola e la crema di cocco ISOLABIO. Foderare uno stampo con cartaforno e cuocere in forno riscaldato a 180° per 30-35 minuti (fare sempre la prova stecchino). Quando la torta si sarà raffreddata, potrete sciogliere la glassa a bagnomaria e versarla sulla torta con una spatola.
Green-go tips:
- la crema di cocco della marca Isolabio si trova al Naturasì: è delicata, ha solo un sentore di cocco e la uso spesso anche per fare la pannacotta. Detto ciò, come ogni ingrediente NON È INDISPENSABILE! Quindi se non avete voglia di andare alla ricerca di questo prodotto, la potete sostituire con lo stesso quantitativo di yogurt di soia o panna vegetale. Potreste anche evitare di metterla: molto probabilmente ne uscirà una torta meno appiccicosa della mia 😉
- anche se è comodo usare quella pronta, la glassa si può fare in casa sciogliendo cioccolato fondente con un po’ di margarina. Sul web troverete un sacco di ricette: sinceramente, molte sono troppo burrose. Attenzione a quelle con troppo zucchero: il risultato sarà una specie di pasta di zucchero cioccolatosa, ideale per i cake designers più accaniti, ma non per chi si aspettava la classica glassatura lucida!
- la farina semintegrale… sì, prima o poi spiegherò il mio accanimento per questa farina, anche detta di TIPO 2. La potete sostituire con la farina che preferite: probabilmente però cambierà l’asorbimento dei liquidi, quindi attenzione ad aggiungerli piano piano fino a raggiungere una consistenza abbastanza liquida (l’impasto deve cadere dalla ciotola fluidamente)