Riso nerone con NOCheese & pere

(scroll down for English)

Riso dedicato ad uno dei gatti (Nerone, appunto) di una colonia felina della mia zona dove tre sere a settimana vado a dare la cena ai mici! E poi l’abbinamento pere/formaggio è un classico di questa stagione, quindi perché non mescolare tutto insieme? Attenzione: il riso Nerone è un riso integrale imparentato con il riso Venere, ma non è la stessa cosa! Contiene molte più fibre, ferro e sali minerali rispetto al Venere e io lo trovo anche molto più aromatico! Durante la cottura (30-35 minuti dall’ebollizione) si sprigiona un profumo di pane che vi inonderà la casa e a me piace anche scondito, senza sale né olio, per accompagnare altre pietanze. Volutamente non l’ho risottato in questo caso, ma voi potete sempre mescolarlo con il NOCheese per renderlo più cremoso. Il NOCheese, come suggerisce il nome, è un finto formaggio a base di noci. Spero di realizzarne presto una versione stagionata, ma per ora questa cremosa resta tra le mie salsine formaggiose preferite 🙂
nocheese riso nero

Ingredienti:

  • 2 cups riso Nerone
  • 5 cups acqua
  • 1 cup noci (ammollate in acqua per almeno 2 ore)
  • 2 cucchiai lievito alimentare
  • 1 cucchiaio succo di limone
  • sale
  • sciroppo d’agave (facoltativo)
  • pera

Procedimento:
mettere sul fuoco il riso e l’acqua, portare a ebollizione, mettere il coperchio e far cuocere 30-35 minuti. L’acqua dovrebbe essere stata assorbita quasi tutta. Verso fine cottura, se lo gradite, aggiungete un pizzico di sale. Frullate le noci precedentemente ammollate in acqua con il lievito alimentare e il succo di limone. Aiutatevi aggiungendo poca acqua per frullare meglio. Regolate di sale e, nel caso lo trovaste troppo acidulo, aggiungete un cucchiaio di sciroppo d’agave. Servite il riso tiepido con il NOCheese e una dadolata di pere fresche.

P.S.: se non trovate il Nerone, potete usare un Venere o un riso rosso (per dare un contrasto cromatico). Questo è il riso che ho usato io! 🙂

NERONE RICE WITH NOCheese & PEARS

This kind of black rice is named Nerone, just like one of cats of the nearby feline colony where I “serve dinner” to some kittens three times a week. The combination of pears and cheese (veg, in our case) is the perfect match of the season, so why not mixing everything together? Careful though: Nerone is a whole grain rice similar to Venere black rice (Venus black), but it’s not the same! Nerone contains twice the fibers, iron and a lot of other mineral salts with respect t o other types of black rice. Furthermore, I think it tastes much better! While it cooks (cooking time: 30-35 minutes from boiling point), it spreads its aromatic scent all over your house, which smells like home made bread. I love it plain too, with no salt nor oil, right instead of bread. In this case, I didn’t work it into a risotto but you can stir it with my NOCheese to get it creamy. As suggested by its name (at least for Italian speakers), NOCheese is a fake cheese made of walnuts (= noci in Italian, pronounced like “nochee”). I hope to make soon an aged version of it, but in the meanwhile this cheesy cream is one of my favorites!

Ingredients:

  • 2 cups Nerone rice
  • 5 cups water
  • 1 cup walnuts (soaked for at least 2 hours)
  • 2 Tbsp nutritional yeast
  • 1 Tbsp lemon juice
  • salt
  • pear

Procedure:
bring rice and water to boiling point, cover and let cook for about 30-35 minutes. After this time frame, the water should be absorbed almost completely. Near the end of the cooking time, you can add a pinch of salt, if you like. Blend the walnuts, that you have previously soaked, with nutritional yeast and lemon juice. In case of need, add a little water to help your blender do a good job. Add a pinch of salt and, in case it tastes too sour, add a tablespoon of agave syrup too. Serve warm with NOCheese and chopped fresh pear.

P.S.: if you can’t find Nerone rice, you can use black or red rice as well in order to get a color contrast. This is the one I used! 🙂

Zuppa con brodo di zucca

(scroll down for English)

So che bisognerebbe mangiare la verdura cruda per preservarne tutte le proprietà e digerirla meglio, ma è più forte di me: in inverno adoro le zuppe che non solo riscaldano, ma aiutano anche a liberarvi dagli avanzi di verdure abbandonate che infestano il vostro frigo… Di solito faccio vellutate molto semplici, ma in questo caso mi sono concessa una preparazione leggermente più sofisticata. Cuocendoli separatamente infatti, i vegetali mantengono un gusto più autentico. Inoltre ho aggiunto un riso integrale agli spinaci per dare più sostanza: non è necessario e, se non avete il tempo necessario (o voglia di riso), potete evitare questo passaggio (punto 3). Inutile dire che è senza glutine e che, come tutti i minestroni, il giorno dopo è ancora più buona, ma attenzione: le verdure cotte fermentano e potrebbero causarvi gonfiori, quindi il mio consiglio è di mangiarla subito. Se non amate la zucca, non temete! Il sapore è assolutamente mitigato dall’insieme. L’ho già provata più di una volta in versione nature, ma non vedo l’ora di provarla un po’ più spicy! 😉
IMG_4655

Ingredienti per la zuppa:

  • 1 patata
  • 1 cipolla rossa (grande)
  • 120 g borlotti cotti
  • 1 l brodo vegetale (o acqua + dado vegetale)
  • 1 tazza di zucca
  • rosmarino
  • sale
  • 1 cucchiaio d’olio EVO

Ingredienti per il riso:

  • 1 tazza di riso integrale
  • 3 tazze acqua
  • sale
  • 1 manciata di spinaci
  • 1 scalogno
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 cucchiaio d’olio EVO

Procedimento:

  1. Pelate e tagliate a tocchetti la patata, affettate la cipolla e versate in una pentola con il brodo vegetale. Portate a bollore e lasciate cuocere con coperchio per una decina di minuti. Spegnete la fiamma e lasciate coperto. Aggiungete i borlotti, continuate con gli altri passaggi e poi andate a divertirvi! Al vostro rientro sarà tutto pronto, ma se non avete altri impegni, continuate la cottura sul fuoco per almeno altri 10-15 minuti.
  2. Pelate e tagliate la zucca a fette sottili, spesse al massimo 5 mm. Versatevi un cucchiaio d’olio sulle mani e “massaggiate” la zucca. Mettete in una casseruola antiaderente con un pizzico di sale e un rametto di rosmarino, coprite con coperchio e fate cuocere a fiamma bassa. L’acqua contenuta naturalmente nella zucca uscirà e creerà il vapore necessario per cuocerla, in modo da lasciare solo la polpa più saporita. Girate di tanto in tanto per non farla attaccare al fondo (eventualmente aggiungete un paio di cucchiai d’acqua). Non appena è tenera, eliminate il rosmarino, frullate e tenete da parte.
  3. Mettete una tazza di riso integrale e 3 tazze d’acqua in una pentola, portate a bollore poi abbassate la fiamma, coprite con coperchio e lasciate cuocere per almeno 35 minuti (attenzione: il rapporto riso/acqua e il tempo di cottura dipende dalla qualità del riso. Dopo 35 minuti verificate se l’acqua è stata assorbita e assaggiate. Verso fine cottura, aggiungere un pizzico di sale. Valutate voi se cuocere più a lungo). Lavare gli spinaci e saltarli in padella con l’aglio, lo scalogno tritato, un pizzico di sale e un cucchiaio d’olio. Tritare grossolanamente e mescolare al riso.
  4. Mescolare la purea di zucca alla zuppa e aggiungere un po’ di riso a piacere. Se troppo densa, aggiungere un po’ di brodo vegetale.

VEGETABLE SOUP WITH PUMPKIN BROTH
I know vegetables are healthier when raw rather than cooked, both to preserve their qualities and to better digest them, however I can’t help it: in winter, I love eating soups! Not only they keep you warm, but they help you get rid of all abandoned vegetables haunting your fridge! I usually make very simple soups, however this time I have allowed myself a slightly more sophisticated preparation by cooking the vegetables in separated steps – which keeps more genuine their own flavor. Furthermore, I added whole rice cooked with spinach to the soup to get a very nourishing meal, though it’s not necessary and you can skip this step (point 3) if you don’t have enough time (or you simply don’t feel like eating rice). Needless to say that it’s gluten-free and it tastes better the day after, as every vegetable soup. Be careful though:  cooked vegetables tend to ferment, so they could cause you bellyache and that’s why I suggest you to eat this soup right after you have cooked it. If you’re not really in love with pumpkin, don’t worry! Its flavor is absolutely softened by the whole mixture. I have already tried it plain more than once, however I can’t wait to try it spicy! 😉

IMG_4653

Ingredients for the soup:

  • 1 potato (big)
  • 1 red onion (big)
  • 100 g cooked pinto bean
  • 1 l vegetable broth (or water + vegetable bouillon powder/cube)
  • 1 cup pumpkin
  • rosemary
  • salt
  • 1 Tbsp oil

Ingredients for the rice:

  • 1 cup whole rice
  • 3 cups water
  • salt
  • 1 handful spinach
  • 1 shallot
  • 1 galic clove
  • 1 Tbsp oil

Procedure:

  1. Peel and chop the potato, slice the onion, put in pot with the vegetable broth and bring to boiling point. Cover with a lid and let cook for about 10 minutes. Turn off the fire, add the beans and go ahead with the following steps. Then, go have fun! When you come back, you’ll find your soup ready, but if you don’t have time to waste, then keep on cooking for at least 10-15 minutes more.
  2. Peel and slice the pumpkin – slices shouldn’t be thicker than 5 mm. Pour a tablespoon oil onto your hands and “massage” the pumpkin. Put it in a non-stick saucepan with a pinch of salt and some rosemary, cover and let cook over low flame. The water naturally contained in the pumpkin will get out and create the steam needed to cook it. Once cooked, the pumpkin will taste better than if steam-cooked or boiled. Stir now and then not to get the pumpkin stick to the saucepan (add a couple tablespoons of water if necessary). As soon as it’s soft, take away the rosemary, blend and put aside.
  3. Pour a cup of rice and three cups of water in a pot, bring to boiling point, cover with a lid and cook on low flame for at least 35 minutes (careful: the rice/water rate depends on the kind of rice you’re using. After 35 minutes check if the water is absorbed and if the rice is cooked. When it’s almost ready, add a pinch of salt. Cook longer if needed). Wash the spinach and cook in a pan with garlic, shallot, a pinch of salt and a tablespoon of oil. Roughly chop and mix with rice.
  4. Mix the pumpkin puree to the soup and add some rice to your taste. If it’s too thick, add some vegetable broth.

Polpette di TOFISH!

Ed ecco la ricetta dedicata alla terza e ultima serata presso il Centro Mahatma in cui il tema era “cucina magica e dell’inganno”, ovvero i grandi falsi d’autore! Ero lì che preparavo la love cake e pensavo a cosa fare per cena… poi mi giro e vedo delle alghe Nori in dispensa che chiedono supplichevoli di essere usate… il pensiero numero due è stato “Sai che figata proporre il finto pesce nella serata di cucina magica?” e da lì il passo è stato breve! Su internet avevo visto alcune ricette di bastoncini “Sfindus” in cui i bastoncini di tofu venivano semplicemente arrotolati nell’alga, impanati e fritti. Mmm… direi di no. Non mi stancherò mai di dirlo: il tofu deve essere MA-RI-NA-TO! Altrimenti non sa di niente e dopo vi lamentate che fa schifo – e avreste pure ragione. E poi l’alga Nori rende meglio se passata sulla fiamma. Con questa ricettina servita con maionese d’avocado ho fatto un figurone in pochissimo tempo e sicuramente piacerà anche ai più titubanti!
tofish semi 3

Ingredienti:

  • 250 g tofu
  • 2-3 cucchiai salsa di soia / tamari
  • 1 foglio di alga nori
  • 1 patata lessa
  • Pane grattugiato
  • prezzemolo
  • semi di sesamo SARCHIO
  • olio EVO SARCHIO

Procedimento:
sbriciolare il tofu finemente e farlo marinare con 2 cucchiai di salsa di soia giusto il tempo di lessare la patata e di trasformarla in purè. Se avete la patata già pronta, non temete: in questo caso la marinatura non è fondamentale perché il tofu sbriciolato assorbe bene la salsa di soia e non ha bisogno di tempi lunghissimi. Prendere il foglio d’alga e passarlo sulla fiamma viva con movimenti rapidi: in questo modo cambia la consistenza diventando super friabile e si acuisce il sapore di mare. Sbriciolare l’alga e unirla al tofu, alla patata e al prezzemolo. Aggiungere pane grattugiato e formare delle polpette da passare nei semi di sesamo. Far asciugare un attimo e poi rosolare in padella con un filo d’olio.

Green-go tips:

  1. se avete un avanzo di purè o purè in busta (purché sia vegan!) usatelo pure!
  2. consiglio di abbinarlo ad una maionese di avocado ottenuta semplicemente frullando l’avocado con succo di limone e un po’ d’olio EVO e un pizzico di sale
    mahatma 3

Wrap autunnale

Ieri sono stata assalita da voglia di piadina che si è poi tramutata in voglia di wrap, ovvero un rotolone o rotolino o arrotolamento di piada, fate un po’ voi. Partendo dal presupposto che, salvo diversamente specificato, le piade contengono strutto (bleah), anche ammesso che troviate il piadinaro che ve la fa all’olio e magari con una farina semintegrale, per quanto riguarda le farciture la fantasia latita. Se ci pensate bene, forse nella maggior parte della cucina “onnivora” la fantasia è ricoperta da spesse fette di formaggio e prosciutto. E alla fine, la cucina tradizionale è onnivora di nome ma non di fatto, dato che il più delle volte ama trincerarsi dietro i soliti must. Non voglio fare la predica a chi ha uno stile di vita e alimentare diverso dal mio, ci mancherebbe, ma semplicemente è un dato di fatto ammesso da quasi tutte le mie conoscenze onnivore. Nella mia cucina invece, nulla diventa tipico e ripetitivo: tutto è in divenire e si sperimenta di continuo. E anche una semplice piada può dare piacevoli e inaspettate sensazioni, al palato ma non solo. Questi colori ve lo dimostreranno! Vi presento quindi un wrap con zucca, radicchio e crema formaggiosa alle noci… enjoy!

wrap autunnale 3

Ingredienti per l’impasto:

  • 100 g farina semintegrale
  • 15 g amido di mais
  • 20 g rucola tritata
  • 1 cucchiaino cremor tartaro
  • 1 cucchiaino sale integrale
  • 15 g olio EVO
  • 50 g acqua tiepida

Ingredienti per il ripieno:

  • Zucca Okkaido
  • Rucola
  • Radicchio rosso
  • Pepe
  • Olio EVO
  • Sale
  • Rosmarino

Ingredienti per il veg-formaggio:

  • 100 g noci sgusciate
  • 2 cucchiai lievito alimentare
  • 1 cucchiaino sale integrale
  • ½ tazza acqua
  • Succo di uno spicchio di limone
  • 1 cucchiaio olio EVO

Procedimento:
per prima cosa, preparare l’impasto delle piadine e mettere in ammollo le noci in un recipiente chiuso ermeticamente. Per l’impasto mescolare gli ingredienti secchi e la rucola tritata finemente e aggiungere l’olio. Formare delle briciole facendo assorbire bene alla farina l’olio, poi aggiungere l’acqua tiepida e creare una palla da riporre in frigo avvolta in pellicola per almeno un’oretta. Dopo mezzora di ammollo (ma le potete lasciare in acqua anche una notte intera) frullare le noci con l’acqua, il succo di limone, il sale e il lievito alimentare ottenendo così una crema. Valutate se aggiungere più sale o lievito alimentare. A seconda del vostro gusto, potreste aggiungere anche un pizzico di aglio in polvere. E ora tocca alle verdure! Pulire bene la zucca esternamente, togliere i semi e i filamenti interni e tagliarla a fettine sottili che dovrete strofinare con olio e un pizzico di sale e cuocere in padella a fiamma media insieme ad un rametto di rosmarino, rigirandole dopo un po’ in modo che entrambi i lati si cuociano bene. Terminata la cottura (pochissimi minuti) aggiungere un po’ di pepe nero macinato al momento e mettere da parte. A questo punto si tratta solo di assemblare i pezzi! Stendere l’impasto, formare dei cerchi dello spessore di 2 mm circa e cuocerli in padella a fiamma bassa, avendo cura di rigirarli e alzare la fiamma ogni tanto. Appena cotte, avvolgere le piadine in alluminio e dare una “rullatina” con il mattarello. Farcirle con fettine di zucca, radicchio, rucola e veg-formaggio di noci.
wrap autunnale 4

Green-go tips:

  1. i chicchi di melograno erano stati pensati come decorazione, ma in realtà l’acidulo si sposa bene con la morbidezza della zucca – poi vabbè, ormai si sa che il contrasto dolce/acido mi piace da matti!
  2. la crema di noci cambia consistenza a seconda della potenza del vostro cutter: cercate comunque di non aggiungere troppa acqua perché è l’elemento che può comprometterne la conservazione (anche se è troppo buono e non durerà molto!!!)
  3. l’impasto è abbastanza insipido ma in questo caso è funzionale al ripieno

 

Frittata? No… POLENTATA!

Succede che il tempo continua ad essere infame, imperterrito. E succede anche che all’improvviso devi preparare una cena rapida e sfiziosa per sfamare un autoinvitato, mentre i tuoi programmi prevedevano una semplice insalata mista o un minestrone – ah già, capita anche ai migliori vegani di ricadere in qualche cliché, non sfottete! Dispensa quasi vuota… cosa faccio, cosa non faccio, ed ecco la soluzione super easy, super gustosa, nutriente e addirittura gluten free! Allora, se a un vegano parlate di frittata, di solito il soggetto in questione sorride e vi corregge il termine in FARIFRITTATA, perché alla base di ogni frittata vegan che si rispetti c’è la FARINATA (o cecina), fatta con farina di ceci. Ecco, in realtà non c’è nulla di male a definire “frittata” qualunque cibaria cotta in padella in questo modo, ma per le digressioni etimologiche vi rimando all’articolo Di RAGU’ e SUSHI vegani… Via che si spadella!

frittata polenta 2Ingredienti:

  • farina per polenta integrale istantanea
  • acqua
  • sale
  • 130 g di borlotti cotti
  • olio
  • rosmarino
  • gomasio
  • peperoncino
  • 1 spicchio d’aglio

Procedimento:
far bollire l’acqua leggermente salata, versare la farina a pioggia e cuocere mescolando continuamente con una frusta. Non ho specificato il quantitativo perché non seguo mai le indicazioni della confezione e preferisco andare “a occhio”, anche perché amo la polenta più soda rispetto al risultato che otterrei con le dosi indicate. Poi se ne avanza, riscaldata in forno è sempre un ottimo sostituto del pane, quindi di solito abbondo. Detto ciò, in una padella riscaldate un po’ d’olio e versate i borlotti, lo spicchio d’aglio tagliato in due, il rosmarino tritato, gomasio, peperoncino. Fate rosolare il tutto poi eliminate l’aglio e versate in padella la polenta. Mescolatela con i fagioli e datele una forma omogenea. Aggiungete un filo d’olio e continuate a rosolare. Dopo un paio di minuti sarete anche in grado di rigirarla con tanto di salto acrobatico, come una vera frittata. Se non volete rischiare, aiutatevi con una spatola o qualche altro arnese. Rosolate altri due minuti e spegnete il fuoco. Dopo una decina di minuti (forse anche meno) la polentata si sarà solidificata del tutto (sarà comunque ancora calda) e potrete decidere se rosolarla un po’ di più in padella o in forno, in modo da rendere croccante l’esterno. In entrambi i casi, la dovrete ungere leggermente. Servita appena fatta è ottima, ma anche riscaldata ha il suo perché 🙂

Green-go tips:

  1. qualcuno avrà sicuramente riconosciuto un vecchio piatto tradizionale emiliano, assolutamente non vegan e molto più unto nella versione originale, che di solito viene tagliato a bastoncini, tipo cantucci. Su Veganblog ne avevo pubblicata una versione in quel formato e cotta al forno, ma questa è decisamente più rapida e versatile
  2. accompagnata da verdure crude o una semplice insalata, vi consente di trasformare un classico primo in un secondo/piatto unico proteico: l’abbinamento legumi+cereali vi permette di ottenere amminoacidi completi, come le proteine della carne
  3. come sempre, e non mi stancherò mai di dirlo… sbizzarritevi! Provatela anche con cipolle precedentemente stufate ad esempio – altro classicone da frittata
  4. è un piatto che sazia, soddisfa ed è anche economico!
  5. so bene che la polenta istantanea non è il massimo, ma in quanto a rapidità è imbattibile! Poi quella integrale mi piace un sacco (quella della Valsugana si trova in tutti i supermercati)
    frittata polenta 3

I love… veggies?

I love 2Più che una ricetta, un suggerimento per chi non vuole arrendersi all’idea di una grigliata, seppur VEGAN! Vivete in un microappartamento senza balcone nè giardino in comune? Non preoccupatevi, è la norma! Non avete un buon rapporto con fuoco&fiamme e vorreste evitare qualsiasi accusa di piromania da parte dei vicini? Pure io! Non pensate neanche lontanamente a sprigionare segnali di fumo dal giardino? Tanto meglio, l’aria è già troppo inquinata! La soluzione che ho per voi è il fantasico, magico, wok! Più probabile che l’abbiate in casa rispetto a un qualsivoglia tipo di barbecue. Più facile da pulire, ma sicuramente più facile da usare – e meno rischioso!!! Pronti a infiammare le verdure senza dar fuoco alla casa?

Ingredienti:

  • 1 peperone grande
  • 2 patate medie
  • 1 melanzana media
  • tempeh
  • sale
  • mix di spezie per arrosto
  • sciroppo d’acero o malto
  • salsa di soia
  • olio di semi
  • wok!
  • bastoncini da spiedino

Procedimento:
per prima cosa, affettare finemente le melanzane e metterle in uno scolapasta, cospargerle di sale e lasciare riposare per un’oretta. Lavare, pulire e tagliare a tocchetti il peperone. Versare un cucchiaio d’olio nel wok, accendere a fiamma media e versare i pezzetti di peperone. Cuocere alzando e abbassando la fiamma di tanto in tanto per cercare di mantenere una temperatura elevata ma non eccessiva. Rigirare con movimenti decisi e controllare che non si brucino troppo (un po’ bruciacchiati però lo devono essere, sennò che grigliata è!). Una volta cotti, mettere da parte. Pelare le patate e tagliarle a spicchi o cubotti. Tuffarle in acqua bollente per 5-7 minuti. Scolarle e versarle nel wok che avrete ripulito con carta assorbente. Aggiungere un cucchiaio d’olio e un mix di sale e spezie per arrosti. Dato che le patate dovranno cuocersi bene anche internamente, coprite il wok con una teglia o un piatto sufficientemente grande. Attenzione a maneggiare questo coperchio improvvisato con presine o guanti da forno!!! Ogni tanto controllate la cottura e rigirate le patate in modo che formino una crsticina croccante. Terminata la cottura, mettere da parte e pulire il wok con carta assorbente. Tagliate a cubetti il tempeh e versatelo nel wok insieme a un cucchiaio di salsa di soia e 1/2 cucchiaio di sciroppo d’acero. Cuocere a fiamma viva per formare una glassa lucida e scura. Infine le melanzane: asciugatele e strizzatele in modo che perdano il loro liquido. Tuffatele nel wok precedentemente ripulito insieme a un cucchiaio d’olio. Infilzate gli spiedini alternando gli ingredienti e gustate!!!

Green-go tips:

  1. se avete a disposizione altre verdure, improvvisate pure! Io avrei aggiunto le mie adoratissime zucchine ma ne ero sprovvista 😦
  2. il mix di spezie per arrosto lo potete fare anche voi frullando un po’ di sale, rosmarino (anche secco va benissimo), timo e aglio in polvere. Potete comunque sostituirlo con quello che preferite, ad esempio sale e paprika, gomasio…
  3. avevo affettato le melanzane veramente sottili, quasi come chips, quindi nella foto sono irriconoscibili e tutte arrotolate su se stesse
  4. se non li mangiate subito e avete intenzione di riscaldarli, prima di infilzarli mettete i bastocini in ammollo in acqua fredda per una decina di minuti
  5. se anche non volete fare l’intera ricetta, le patate cotte così vengono fantastiche, molto meglio che al forno!
  6. se vi avanza del peperone, frullatelo e ripassatelo in padella con aglio, sale o dado vegetale o quello che preferite e ne ricaverete un cremosissimo sugo per la pasta
  7. nella foto, il cuore è couscous di mais e risospiedino